Airsardinia virtual

Corso volo – Il velivolo – Le superfici mobili

Per condurre il velivolo, il pilota utilizza dei comandi che vanno ad agire sulle parti mobili. I comandi vengono dati utilizzando il volantino (o la cloche) e la pedaliera.

Alettoni: sono attaccati alle estremità delle ali e si muovono in senso opposto. Quando uno si alza, l’altro si abbassa. Permettono all’aereo di inclinarsi verso destra o verso sinistra. L’inclinazione porta l’aereo a virare ed a slittare verso il basso. Il movimento avviene lungo l’asse longitudinale del velivolo. La rotazione su questo asse è detto rollio. Il comando viene dato ruotando il volantino verso destra o verso sinistra.

Timone di profondità: Il comando inclina verso il basso o verso l’alto la superficie mobile montata sul timone di coda orizzontale che non è separata come lo sono gli alettoni. L’aria, impattando contro la superficie spostata, per reazione, spinge la coda dell’aereo verso l’alto o verso il basso portandolo a cabrare (salire) o picchiare (scendere) facendolo ruotare sull’asse trasversale, rotazione detta beccheggio. Il comando viene dato allontanando il volantino dal pilota o avvicinandolo.

Timone di direzione: Il comando sposta a destra o a sinistra la superficie mobile montata sul timone di coda verticale. L’aria, impattando contro la superficie spostata, per reazione, spinge la coda dell’aereo verso destra o verso sinistra portandolo a ruotare verso destra o verso sinistra sull’asse verticale, questa rotazione è detta imbardata. Il comando viene dato utilizzando la pedaliera, schiacciando il pedale destro per girare a destra e quello sinistro per girare a sinistra. Questo comando provvede anche a ruotare il ruotino anteriore, durante le fasi di rullaggio.

Trim: Sono delle piccole superfici mobili montate sulla parte mobile del timone di profondità. Su alcuni aeromobili possiamo trovarli anche sul timone di direzione o sugli alettoni ed il oro funzionamento è lo stesso. Alcune volte sono dei micro comandi che agiscono direttamente sulle superfici mobili ed in questo caso non vi sono dei trim fisici. Lo scopo del trim è quello di permettere al pilota delle micro correzioni che restano fissate fino alla successiva variazione. Immaginate un velivolo che continua a salire molto lentamente, il pilota dovrebbe continuamente stare ai comandi per mantenere l’assetto orizzontale, ma, grazie ai trim, effettua una regolazione che manterrà il timone di profondità lievemente a picchiare compensando la tendenza a salire. Oppure un vento laterale che sposta l’aereo portandolo fuori rotta. Il pilota, in questo caso, agisce sui trim del timone di direzione compensando la deriva invece di continuare a tenere l’aereo manualmente.
Il principio di funzionamento è semplice. Il trim si sposta nel senso inverso rispetto alla manovra.
In fase di riposo, timone di profondità e trim sono allineati.

Ora, visto che il pilota ha bisogno di mettere il velivolo con un assetto cabrato, inclina il trim verso il basso.

A questo punto l’aria impatta e per reazione sposta verso l’alto la superficie mobile a cui è incernierato.

Il timone di profondità viene spostato verso l’alto portando l’aereo in cabrata.

In poche parole, il trim costringe la superfice mobile a cui è attaccato a spostarsi dalla parte opposta, rispetto al suo movimento.  Il comando, in genere,  avviene tramite una rotella da spostare manualmente (comando via cavo) o da interruttore (comando elettrico o idraulico).

Flap: Nel disegno si può notare che, estraendoli, otteniamo una maggiore superficie alare e quindi una maggiore portanza. Questo permette al velivolo di mantenersi in volo a velocità più basse rispetto al volo con flap retratti. Quindi una corsa minore di decollo perchè il velivolo ha bisogno di minore velocità per sollevarsi in volo ed un minore spazio di atterraggio perchè atterra a velocità ridotta. Ma l’estrazione aumenta notevolmente la resistenza e pertanto la perdita di velocità va compensata con l’aumento di potenza del motore.
Ma possiamo sfruttare questa caratteristica anche per rallentare il velivolo in fase di discese rapide. Una volta portato l’aereo alla velocità che consente l’estrazione dei flap, possiamo estrarli tutti e scendere con un rateo di discesa molto elevato, senza aumentare eccessivamente la velocità d’avanzamento come, invece, l’aereo avrebbe fatto in configurazione pulita (senza flap).

Aerofreno: E’ una superficie mobile che ha l’unico compito di rallentare la velocità. Vengono installati in base alle caratteristiche dell’aereo. Possono trovarsi sulle ali o sui fianchi della fusoliera o sotto o sopra di questa. Il principio è semplice, non fanno altro che aumentare la resistenza all’avanzamento.

Questo comando, in genere, viene dato tramite un interruttore ed il sistema, vista l’enorme pressione da vincere durante il movimento, è solitamente idraulico.

Assi: Ne abbiamo già parlato in precedenza ma ora vediamoli insieme e le rotazioni corrispondenti.

Da notare che gli assi si incrociano in un punto ben preciso. se fosse possibile  attaccarvi uno spago e sospenderlo, il velivolo rimarrebbe perfettamente equilibrato.