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Corso volo – Navigazione radioassistita ADF – Utilizzo in volo

Durante il volo, il pilota, tramite l’ADF, ottiene dei rilevamenti Rilpo.

Nota: Molti degli ADF odierni hanno la rosa mobile che è, a tutti gli effetti, una bussola giroscopica, pertanto ottiene informazioni magnetiche immediate. Per motivi didattici, non la prendiamo in considerazione.

Come ottenere dal Rilpo i QDR e i QDM

Al fine di usare convenzionalmente le indicazioni dell’ADF e soddisfare le varie esigenze della radionavigazione, il pilota deve essere in grado di ottenere dal Rilpo che legge sul quadrante dello strumento i rilevamenti da e per la stazione.

Deve cioè mettersi in condizione di avere alternativamente dei QDM, dei QDR, (o dei QTE se necessario) riferiti alla stazione  NDB, come se colà ci fosse un operatore che rilevasse l’aereo e trasmettesse i dati al pilota.

Per far ciò l’ADF va sempre usato congiuntamente al direzionale, sul cui quadrante, trascurando la deviazione residua della bussola che è normalmente di valore esiguo, si può leggere direttamente il valore della Prua magnetica (Pm).

Qualora servisse il valore della Prua vera (Pv), sapete già come fare.

La figura permette di visualizzare come i rilevamenti da e per la stazione siano legati al Rilpo e alla prua dell’aereo dalle seguenti relazioni:

QDM = Rilpo + Pm
QUJ   = Rilpo + Pv
QDR  = Rilpo + Pm ± 180°
QTE   = Rilpo + Pv ± 180°

Poiché il fare i calcoli durante il pilotaggio, specialmente quando si è impegnati a eseguire manovre in condizioni IMC (Instrumental meteorological conditions ovvero condizioni meteo che richiedono il volo strumentale), risulta tutt’altro che agevole, i rilevamenti da e per la stazione possono essere ricavati con il seguente metodo pratico.

Immaginiamo di dividere la rosa dell’ADF in due settori di 180° misurati a partire dallo zero, l’uno in senso orario e l’altro in senso antiorario.

Ai valori del semicerchio di destra diamo segno positivo e ai valori di sinistra diamo segno negativo.

Dopodichè stabiliamo di chiamare Rilpo gli angoli letti direttamente sotto la punta dell’indice dell’ADF e di chiamare angoli di coda quelli letti direttamente sotto la coda dell’indice dell’ADF.

L’esempio in figura chiarisce come vadano letti i Rilpo e gli angoli di coda e quale segno vada a loro attribuito.

Una volta letto il valore della Pm sul direzionale e il valore del Rilpo o dell’angolo di coda sull’ADF, si possono ottenere istantaneamente i valori QDM e QDR (cioè i rilevamenti normalmente usati durante la navigazione) facendo la somma o la sottrazione richieste dalle seguenti semplici relazioni:

QDM = Pm ± Rilpo
QDR = Pm ± Angolo di coda (Adc)

Il segno + o il segno – da usare sono quelli relativi al semicerchio entro cui cade il valore indicato dalla punta o dalla coda dell’ADF.

Nei casi in cui la differenza tra la Pm e il Rilpo o l’angolo di coda ha segno negativo, per ottenere il valore del QDM o del QDR bisogna aggiungere 360°.

Per contro, se la somma tra la Pm e il Rilpo o l’angolo di coda è maggiore di un angolo giro, i 360° vanno sottratti.

Esempi:

Pm=10° e Rilpo=-30° quindi QDM = 10° -30° = -20° +360° = 340°
Pm=340° e Adc=+60° quindi QDR = 340° + 60° = 400° – 360° = 40°

Usando questo metodo è come se si sovrapponesse al direzionale l’indice dell’ADF.

La figura permette di visualizzare come l’indice dell’ADF, una volta riportato sul direzionale, indichi il QDM con la punta e il QDR con la coda.