L’orizzonte artificiale meglio identificato come indicatore di assetto, è lo strumento che consente di individuare i movimenti dell’aereo intorno agli assi trasversale e longitudinale e quindi di controllare gli assetti di cabra/picchia e di rollio, sostituendo la visione dell’orizzonte naturale durante il volo senza visibilità esterna.
Da notare che si è parlato di assetto cabra/picchia, non di effettiva cabrata o picchiata, ecco perchè “indicatore di assetto”.
L’indicatore di assetto è costituito da un giroscopio a tre gradi di libertà con l’asse di rotazione disposto verticalmente, e quindi con il disco posto in rotazione nel piano orizzontale.
Solidale al giroscopio si trova una rappresentazione dell’orizzonte, mentre solidale alla cassa dello strumento c’è una sagomina che rappresenta l’aereo, la quale può essere alzata o abbassata sull’orizzonte tramite un apposito pomello.
Facendo coincidere la sagomina con la linea dell’orizzonte quando l’aereo è in linea di volo, se ne possono poi visualizzare gli assetti via via assunti intorno all’asse longitudinale e all’asse trasversale.
La rappresentazione dell’orizzonte è ormai standardizzata con il cielo di colore azzurro e il terreno di colore nero o marrone.
Sia sul cielo che sul terreno sono riportate linee orizzontali e oblique che permettono di valutare l’ampiezza delle variazioni di assetto.
L’asse longitudinale dell’aereo è rappresentato da un pallino posto al centro della sagomina, il cui spessore equivale a variazioni di assetto a cabrare o a picchiare di circa 2°.
L’asse trasversale è indicato dal triangolino superiore bianco che si muove verso le tacche indicanti ciascuna 10°
Dopo la messa in moto, con velivolo fermo, quando il giroscopio ha raggiunto la corretta velocità, il pilota tira a se il pomello in basso a destra per “allineare” l’orizzonte artificiale che, come potete vedere nella figura iniziale, si trova sbandato di lato quando non alimentato.