Ora che sai utilizzare il Rilpo e sai cosa sono i RilV e RilM, puoi salire sul velivolo e metterti a fare il punto nave.
A bordo del velivolo ci sono varie bussole, ma tu, per il momento, farai riferimento solo a quella magnetica.
Gli angoli che misurerai saranno sempre misurati in senso orario partendo dalla linea di riferimento, che come è noto, nella navigazione, è quella del nord.
Ricorda che l’angolo reciproco altro non è che il rilevamento opposto. Prova a immaginare che tu rilevi una persona con un angolo di 180° , cambi direzione ed impostando una rotta di 180° ti dirigi verso di lui. L’uomo a sua volta, ti rileverà per 360°. Pertanto il calcolo dell’angolo reciproco si calcola aggiungendo o togliendo 180° dal rilevamento effettuato.
Pertanto, se rilevi una montagna per 120° e la identifichi sulla carta, ti basta calcolare il reciproco (120+180=300) e tracciare una retta partendo dalla montagna con un’angolazione di 300°. A questo punto sai identificare sulla carta la tua posizione rispetto alla montagna anche se non sai ancora a che distanza ti trovi.
Nota: Gli esempi che seguono sono solo a scopo didattico. Le regolamentazioni attuali potrebbero non ammettere alcune condizioni riportate nell’esempio.
Sei in volo sul mare e non sei sicuro di aver mantenuto la rotta corretta. Non sai se il vento ti ha spostato o meno, se sei stato più veloce o più lento del previsto ecc ecc.
Questa serie di dubbi ti stanno assillando già da due ore, hai una velocità di 100 nodi e potresti esser fuori rotta anche di 100 miglia. Insomma, potresti aver mancato l’aeroporto di Trapani, averlo superato lasciandolo alla tua sinistra e trovarti in mezzo al Mediterraneo.
Oppure, chissà, trovarti in rotta di collisione con le montagne interne del palermitano.
Sono tutti dubbi più che leciti.
Rincominciamo, se in volo da Cagliari verso Reggio Calabria, sei da molto sul mare, hai individuato un’isola in lontananza che pensi di aver identificato come l’isola di Ustica, hai proseguito per un’altra ora abbondante sempre volando sul mare e inizi a vedere delle isole.
Leggendo la carta sai quali potrebbero essere, ti accorgi che non possono essere le Egadi perchè posizionate differentemente da quelle che vedi. Non può trattarsi delle Ponziane, visto che sono più piccole e meno numerose. Il tuo soliloquio ti ha portato ad ipotizzare di essere in vista delle Eolie.
Da una sbirciata più attenta ti rendi conto che dovrebbero essere proprio loro. Non sei in perfetta rotta ma quasi. Devi correggerla, andiamo a vedere come fare.
Per prima cosa prendi la carta, effettui il rilevamento dell’isola davanti a te e la bussola ti indica 060° ma nulla di più.
Potresti essere in qualsiasi punto della retta che congiunge il velivolo all’isola. E non è che sia un’indicazione molto utile.
A questo aggiungi che, quasi sicuramente, hai un’indicazione che soffre delle oscillazioni del velivolo che possono portare a più o meno 5° di errore (vedi cono disegnato). In realtà l’errore potrebbe essere maggiore.
Fatti i dovuti calcoli, sulla carta tracci una retta che parte dall’isola con un angolo corrispondente al reciproco di quello rilevato e disegni il cono di errore.
Meglio aggiungere un altro rilevamento.
L’altra isola la rilevi per 043°, riporti sulla carta la retta con tutti i dovuti calcoli dell’isola precedente e ti accorgi che hai un margine di errore di posizione notevole.
Lo vedi nell’immagine, è il rombo attorno al velivolo. Ma non ottieni solo questo, hai anche la conferma che stai guardando, sulla carta, le isole giuste.
Meglio aggiungere un altro rilevamento, visto che c’è un’altra isola in vista.
Con questo rilevamento per 005° procedi come per le altre due isole, ed ecco che l’errore di posizione è accettabile.
Dal punto di posizione che hai rilevato tracci una rotta per arrivare a Reggio, con il goniometro ne rilevi l’angolo e… buon viaggio.
Semplice no?